Professione fotoreporter. Calogero Cascio, la Sicilia, il mondo
Un incontro per riflettere sul valore e la qualità del fotogiornalismo.
“I settimanali italiani, dai più popolari ai più sofisticati, dai più impegnati a quelli che professano vaghezza, tutti, senza esclusione, hanno in comune o separatamente due vizi capitali. Il primo è l’insicurezza economica; il secondo, assai più grave, la mistificazione. A che cosa serve una fotografia quando è fra le mani di un direttore di giornale? A documentare i suoi lettori su un ‘fatto’ o a suffragare una sua tesi preconcetta sul fatto stesso?”.
Sono, queste, alcune delle domande che Cascio pone ai suoi interlocutori e che, oggi, tra storia e attualità, offrono nuovi spunti di riflessioni sul tema, di cui si parla nella tavola rotonda ospitata in occasione della mostra a lui dedicata, Calogero Cascio. Picture Stories, 1956-1971
Intervergono: Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali; Francesco Faeta, professore emerito di Antropologia Culturale e Antropologia Visiva presso l’Università di Messina e fotografo; Fausto Giaccone, fotografo; Monica Maffioli, storica della fotografia e curatrice della mostra; Giancarlo Tartaglia, segretario generale Fondazione Murialdi, già direttore della Federazione Nazionale Stampa Italiana.
Coordina: Giovanni Fiorentino, professore ordinario di Teorie e tecniche dei media presso l’Università della Tuscia e presidente della SISF.
Prima della tavola rotonda Alfonso Veneroso, attore e regista, legge alcuni brani del libro Professione Fotoreporter di Calogero Cascio.
Informaciones
Martedì 14 dicembre 2021, dalle 17.00 alle 19.00
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Ingresso libero (con prenotazione consigliata allo 060608) fino ad esaurimento posti disponibili.
Tel. 060608 (tutti i giorni 9.00 - 19.00)
Prensa
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