Jazz my love

La mostra racconta attraverso 80 fotografie, quaranta anni di note: Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Dizzy Gillespie, Coleman Hawkins, Duke Ellington, Miles Davis, Gato Barbieri, Count Basie, Quincy Jones, Keith Jarrett, Thelonious Monk, Bill Evans sono solo alcuni dei ritratti che compongono “Jazz My Love”, una storia d’amore iniziata per Giuseppe Pino ad appena diciassette anni, quando vide al Lirico di Milano il grande Louis Armstrong in concerto.
Giuseppe Pino, approdato alla fotografia anche grazie alla sua precoce passione per la musica jazz, è considerato uno dei fotografi professionisti più creativi a livello internazionale. Il suo lavoro si è svolto tra Milano e New York, dove ha vissuto a lungo.
Citando Stravinskij Pino racconta: «Non è sufficiente ascoltare la musica bisogna anche guardarla. Louis fu una sorpresa nella sorpresa: l’uomo andava assolutamente visto, oltre che sentito. E di quel volto ci voleva un ricordo, una fotografia. Il giorno dopo comprai la prima macchina fotografica della mia vita».
Da allora Giuseppe Pino ha seguito i più importanti concerti degli anni sessanta, ha firmato le copertine dei migliori dischi jazz, tra gli anni settanta e ottanta, alcune fotografie, come quelle di Miles Davis, sono divenute l’icona stessa del personaggio, e ha pubblicato per le migliori riviste.
Tra colore e bianco e nero, foto di scena e attimi privati catturati dal suo obiettivo, la mostra di Giuseppe Pino ci racconta la forza, la passione, la magia e la follia del mondo del jazz attraverso le immagini dei protagonisti. Le foto, anche quelle di scena, sono tutte pazientemente studiate, Pino infatti non è il reporter che coglie l’attimo. L’immagine nasce prima nella sua mente e poi nell’obiettivo: «io non rubo, costruisco. Se per strada vedo un volto che mi interessa, fermo la persona, le chiedo se può fare un certo movimento, se vuole mettere una mano in testa. Insomma, pretendo il controllo totale dell’immagine».
La linguaccia di Miles Davis, il pizzetto di Thelonius Monk, il “prima e dopo” di Enrico Rava (nel ’76 e vent’anni dopo, stessa posa ma con i capelli bianchi), la tromba di Dizzy Gillespie con la campana inclinata di 45 gradi, il cappello di Gato Barbieri, e così via. Foto che raccontano, che svelano al lettore accorto, l’esistenza di infiniti giochi di ripetizioni, di accostamenti raffinati, e di sottili rimandi di significato, accompagnandolo nel suo viaggio attraverso il mondo dell’autore senza mai annoiarlo, strappandogli spesso, un sorriso
Informazioni
06 82059127 tutti i giorni 9.00-19.30
L'esposizione è organizzata da Contrasto in collaborazione con il Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e la Sovraintendenza ai Beni Culturali.
Il libro Jazz My Love è pubblicato da Contrasto ed è già stato tradotto anche in tedesco e in Francese.
In occasione della mostra alle ore 19,30 nel Museo di Roma in Trastevere ci sarà il concerto speciale Enrico Rava e Dado Moroni Duo. L’ingresso è ad inviti ma i posti in sala sono limitati e si consiglia di prenotare: Contrasto tel. 06 328281
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