I dipinti di Diego Angeli
La serie dei dipinti di mano di Diego Angeli (Firenze, 8 novembre 1969 - Roma, 23 gennaio 1937) è l’unica testimonianza nota della sua produzione pittorica e costituisce un corpus di grande interesse delle collezioni permanenti del Museo di Roma in Trastevere.
Il prezioso fondo artistico composto di 76 piccole vedute a olio e su carta, cartone e legno, eseguite dal 1885 al 1936 e dal particolare formato non più grande di una cartolina, eseguite per la maggior parte, a Roma, con alcune eccezioni nella Sabina, nella città di Firenze e di Parigi, fu acquisito dall’Amministrazione Comunale in due momenti nel 1991 e nel 1992. Si tratta di insoliti scorci della città storica e della campagna laziale, testimonianze del fascino esercitato sullo scrittore dei luoghi storici e più conosciuti e del paesaggio delle campagne alle porte di Roma, una suggestione destinata a influenzare anche la sua attività giornalistica e letteraria.
Così, nei suoi piccoli dipinti Diego Angeli predilige scorci inconsueti, quasi appunti in forma pittorica per un ideale taccuino delle sue passeggiate romane. Rispetto alla monumentalità di Roma, l’artista sceglie di privilegiare spazi più nascosti, quasi invisibili agli altri, intravisti percorrendo le vicine campagne romane o le maestose ville storiche. Scelta che tradisce una delle cifre profonde della sua pittura, un’originalità di sguardo che connota profondamente, ad esempio, le vedute dedicate ai luoghi maggiormente segnati dal glorioso passato della città, resi nella maggior parte dei casi secondo angolature inaspettate. A titolo d’esempio appaiono, così, Villa Ludovisi (settembre ’88), prossima a scomparire sotto i colpi del piccone demolitore, o Rovine dei Gordiani fuori Porta Maggiore (1897) In queste opere le emergenze monumentali rimangono appena accennate e confinate sullo sfondo e l’elemento dominate è costituito dalle macchie scure dei prati in primo piano e da quelle chiare dei cieli striati di nubi.
L’intero corpus pittorico di Diego Angeli è stato esposto nel Museo di Roma in Trastevere nel periodo 2019-2020 ed è stato accompagnato da un volume (Gangemi editore, 2020) che ha inteso approfondito la personalità artistica di questo autore e la sua grande attitudine a volgere lo sguardo verso le molteplici discipline.