Incontro sul tema: In gioco, insieme, con le opere d'arte
Incontro per i docenti e per gli studenti universitari. A cura di Antonella Sbrilli.
La natura dei dispositivi digitali, delle reti e dei social network ha ampliato il ricorso a modalità di interazione che derivano dal gioco (per esempio il gioco di ruolo), anche al di fuori di contesti strettamente ludici.
E questa è proprio una delle definizioni del termine “gamification”, usato attualmente - insieme con espressioni come “serious game” - nella formazione aziendale e professionale, nella didattica scolastica e anche all'interno dei musei. Nell’incontro curato da Antonella Sbrilli saranno presentati alcuni esempi di questo percorso.
Nel gennaio del 1950, nel primo numero della rivista Paragone, apparve un indovinello a premio: il pubblico della rivista fondata da Roberto Longhi era invitato a rintracciare le fonti di un collage di opere d'arte, allestito ritagliando e incastrando dettagli di riproduzioni di dipinti di Lotto, Veronese, Tiziano, Carpaccio e altri pittori italiani. Sono passati più di sessant'anni da quella precoce e innovativa proposta editoriale, che allargava al pubblico dei lettori l'attività consueta degli storici dell'arte (osservare composizioni, confrontare particolari, riconoscere stili e autori), e applicava alla storia dell'arte una delle componenti del gioco, la competizione con premio.
Da allora, la cultura del gioco - inteso come sfida, simulazione, immedesimazione, divertimento, partecipazione – si è diffusa largamente, sulla scia di analisi storiche e di pratiche, di scoperte scientifiche e di invenzioni artistiche, in tante zone della vita contemporanea, oltre i confini dell'infanzia e dell'intrattenimento. Portando con sé l'idea di una creatività all'interno di regole, di una sospensione della realtà abituale, di un recupero di capacità affinate da bambini, di un modo per ingannare il tempo, il gioco è ben presente nell'arte e ha via via coinvolto, nel corso del Novecento, anche il discorso sull'arte e sulla sua ricezione.
Antonella Sbrilli insegna Storia dell'arte contemporanea nel Dipartimento di Storia dell'arte e Spettacolo della Sapienza Università di Roma; fra le sue attività legate al gioco: l'ideazione di giochi per la collana CdArt (Repubblica- Giunti Multimedia, 1996); la partecipazione alle 3 edizioni del Festival Parole in Gioco, diretto da Stefano Bartezzaghi e Maria Perosino (Urbino, 2006, 2007, 2008); la cura, con Ada De Pirro, della mostra Ah che rebus! Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in Italia, Roma, Istituto Nazionale per la Grafica (2010-2011); l'ideazione dei giochi con il pubblico della Galleria nazionale d'arte moderna di Roma (TU M'inviti, 2012; Giochi di Sala, 2015); la sceneggiatura, con Stella Bottai, de Il Cerchio dell'arte per il Centro Trevi di Bolzano (2012, 2016); la rubrica di giochi con i lettori sul settimanale Pagina99 (2014, 2015); ha fondato e gestisce il blog www.diconodioggi.it sul tempo nella finzione artistica, che propone giochi e interazioni sui social network.
Informazioni
Mercoledì 10 febbraio 2016 alle ore 16.00
L'appuntamento è prenotabile a partire da fine novembre 2015
Partecipazione all'incontro: gratuito
Prenotazione obbligatoria
Prenotazioni obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 21.00).
Numero massimo di partecipanti: 70.
Durata: circa 90 minuti
È previsto il rilascio dell’attestato di formazione.
Sapienza Università di Roma
La partecipazione a cinque incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di studi storico-artistici (triennale); storia dell’arte (magistale); storia, antropologia, religioni (triennale); scienze storiche (età moderna-età contemporanea/magistrale) de “La Sapienza” al riconoscimento di due crediti formativi universitari.
Università degli Studi Roma Tre
La partecipazione a sei incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Scienze dell’Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica (magistrale); Architettura-Progettazione urbana (magistrale); Architettura-Restauro (magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.
Accademia di Belle Arti di Roma
La partecipazione a otto incontri, attestata, dà diritto agli studenti di tutti i corsi al riconoscimento di due crediti formativi.
Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura
Eventi correlati
183452