Péter Korniss: Transizione
La mostra Transizione è dedicata al motivo centrale dell’opera di Korniss, la scomparsa della cultura contadina ungherese.
Considerato una delle personalità più significative della fotografia contemporanea ungherese, Péter Korniss approda a Roma con la mostra intitolata Transizione. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dall’Ambasciata di Ungheria, Accademia d’Ungheria in Roma e Galleria Vàrfok di Budapest, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, arriva a due anni di distanza dall’ottantesimo compleanno del fotografo e dalla retrospettiva monumentale a lui dedicata dalla Galleria Nazionale Ungherese.
La mostra curata da Krisztina Kovács, direttore della Galleria Várfok di Budapest, si concentra principalmente sulla scomparsa della cultura contadina tradizionale nell'Europa orientale e si compone delle più emblematiche fotografie realizzate dall’artista nella sua lunga carriera. Dai suoi prima scatti del villaggio ungherese della Transilvania Szék (in romeno Sic), realizzate nel 1967, alla più recente e concettuale serie Guest Worker Women a Budapest (2014-17), Korniss ha rappresentato con occhio attento i cambiamenti e i segni irreversibili che la globalizzazione ha lasciato sulla cultura e sulla vita familiare delle comunità dei villaggi rurali.
Divisa in quattro sezioni, allestite in ordine cronologico, la mostra vuole mettere in risalto lo sforzo coerente e il lavoro coscienzioso che hanno caratterizzato la carriera di Korniss per cinquanta anni, sottolineando al contempo la sua forte sensibilità fotografica, costantemente ravvivata e rinnovata nel tempo. Si comincia con la sezione del chiostro in cui prende vita il primo capitolo della mostra dal titolo Il passato 1967 – 1978, per poi proseguire con la seconda parte intitolata Transizione 1989 – 2016. Il terzo capitolo, invece, è dedicato completamente alla nota serie The Guest Worker, incentrata sulla vita dei pendolari tra la Transilvania e l’Ungheria. Queste opere, realizzate tra il 1979 e il 1988, sono ormai pietre miliari della fotografia – come la celebre immagine degli Armadietti per alimenti degli operai – la cui potenza espressiva offre ancora oggi spunti validi per gli artisti contemporanei ungheresi. L’esposizione si conclude poi con la quarta e ultima parte dal titolo Guest Worker Women a Budapest 2012 – 2015, con le fotografie più recenti dell’artista dedicate alle donne transilvane provenienti dal comune Szék (in romeno Sic), che lavorano a Budapest indossando ancora oggi i loro abiti tradizionali rossi.
PÉTER KORNISS
Korniss ha lavorato come fotoreporter per la stampa ungherese così come per altre riviste internazionali, tra cui il National Geographic, GEO Magazine, Airone, Fortune e Forbes. Dal 1977 è stato membro della giuria del World Press Photo per tre anni.
Come fotografo documentarista ha trascorso più di cinquant’anni a registrare il modo di vivere e la cultura contadina in via di estinzione. Dalla fine degli anni ’70 ha iniziato a concentrarsi sulla vita dei pendolari e ha seguìto la vita di András Skarbit per oltre un decennio. La serie The Guest Worker (1988) è stata il primo progetto fotografico a lungo termine nella scena artistica ungherese ed è stata esposta in tutto il mondo, tra cui Monaco di Baviera, Stati Uniti, Praga, Bratislava, e una selezione è stata anche in mostra alla Royal Academy of Art di Londra.
Sui suoi progetti sono stati pubblicati dei libri importanti: Heaven’s Bridegroom (1975), Passing Times (1979), The Guest Worker (1988), Inventory (1998), Attachment (2008) e Continuing Memories (2017).
Le sue fotografie, esposte in diverse gallerie e musei in sedici paesi, sono reperibili nelle seguenti collezioni: Museo Ungherese della Fotografia (Kecskemét, Ungheria), Musée Nicephore Niépce (Chalon-sur-Saône, Francia), National Science and Media Museum (Bradford, Regno Unito), Museo Déri (Debrecen, Ungheria), Museo Laczkó Dezső (Veszprém, Ungheria), Galleria Nazionale Ungherese (Budapest, Ungheria), Getty Research Center (Los Angeles, Stati Uniti), The Archive of Modern Conflict (Toronto, Canada).
Informazioni
Dal 10 aprile al 2 giugno 2019
Da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00, la biglietteria chiude alle ore 19.00
Chiuso lunedì (ad eccezione di lunedì 22 aprile 2019 - Pasquetta - in cui il museo sarà aperto al pubblico) e 1 maggio
N.B. per eventuali aperture e/o chiusure straordinarie consultare la pagina dedicata agli Avvisi
Biglietto integrato Museo + mostre UNSEEN/NON VISTI , Memoria dal Perù, Péter Korniss: Transizione e dal 14 giugno Emiliano Mancuso. Una diversa bellezza. Italia 2003 – 2018
Tariffe non residenti:
Intero: € 6,00
Ridotto: € 5,00
Tariffe residenti:
Intero: € 5,00
Ridotto: € 4,00
Il biglietto è acquistabile anche con carta di credito e bancomat.
Ingresso gratuito al museo con la MIC card, acquistabile nei musei e online all’indirizzo miccard.museiincomuneroma.it
Ingresso gratuito per i residenti a Roma e nell'area della Città Metropolitana nella prima domenica di ogni mese
Acquisto online
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Prenotazioni
Convenzioni
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Ingresso valido esclusivamente alla scadenza di mostre e/o eventi in corso
Ingresso ordinario
Intero: € 6,00
Ridotto: € 5,00
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza)
Intero: € 5,00
Ridotto: € 4,00
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Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
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Promossa da
Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Ambasciata di Ungheria, Accademia d’Ungheria in Roma e Galleria Vàrfok di Budapest
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