La collezione Trilussa
La collezione Trilussa in possesso del Museo di Roma in Trastevere è costituita da un'ampia parte dei materiali che si trovavano nell’abitazione del poeta. Quando il Comune di Roma accetta dalla Società Fono Roma la donazione dei materiali dello studio Trilussa, sono infatti passati alcuni anni dalla sua morte e molti oggetti sono andati dispersi.
Il contenuto originario dello studio non è quindi integro, ma la collezione comunale conta comunque su un cospicuo numero di oggetti, quadri, cimeli, suppellettili, mobili e soprattutto fotografie e un corposo archivio di carte.
Dell'archivio cartaceo fanno parte numerosissimi telegrammi, lettere, cartoline, biglietti, inviti. Lettere che iniziano con "caro Tri" o con "Illustre Maestro": confidenziali le prime, firmate dalle tante Grete, Lauretta, Noemi, Wanda, Silvana, da moltissimi conoscenti ed amici come i De Vecchis e la famiglia Frapiselli, Ettore Petrolini, Ugo Ojetti, Filippo De Pisis, Zavattini, una giovanissima Elsa Morante; di tono più ufficiale le seconde: sono raccomandazioni, richieste di pareri di aspiranti poeti, carteggi con gli editori, inviti, dimostrazioni di stima e ammirazione.
Vi sono inoltre documenti personali, ricevute e solleciti di pagamento, conti correnti bancari, esami clinici, biglietti ferroviari e navali, compiti scolastici, i contratti d'affitto e i contratti con gli editori.
L'archivio fotografico conserva circa 1200 fotografie del poeta nel suo studio, con i suoi amici (tra gli altri Petrolini, Lucio D'Ambra, Puccini, Sem Benelli, Scarpetta, Fregoli, D'Annunzio, Dario Nicodemi), ritratti di donne (tra cui Lina Cavalieri, Anna Fougez, Emma Gramatica, Francesca Bertini), immagini che lo ritraggono con Pio XII, con Maria Josè, col principe di Scalea.